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Romae, apud Iacobum Mascardum, 1611, in-8 piccolo, bella legatura seicentesca in piena pelle color tabacco con piatti e dorso interamente decorati in oro: piatti inquadrati da una serie di tre cornici di filetti a doppio filo con fregi fitomorfi nello spazio fra le due prime cornici, nel campo centrale delimitato dalla terza cornice una decorazione continua a losanghe decorate all'interno con motivi fitomorfi, alternate a losanghe con interni "azzurrati", dorso liscio, ricoperto dalla stessa decorazione del campo centrale dei piatti, tagli dorati, pp. [16], 341, [3]. Frontespizio calcografico, colophon a carta Y3v, bianca carta Y4. Prima edizione della raccolta degli scritti del gesuita Tarquinio Galluzzi (Montebuono in Sabina, 1574-1649).Manuela Belardini "Diz. Biogr. degli Italiani" versione on-line: "Fu legato da amicizia e stima intellettuale al suo maestro B. Stefonio, divenuto famoso per la creazione della tragedia cristiana e considerato il più importante drammaturgo della storia teatrale della Compagnia di Gesù. Dopo la messa in scena delle due tragedie latine dello Stefonio, il Crispo e la Flavia, fu il Galluzzi che si occupò di trarre le conclusioni teoriche del successo ottenuto [.]. Tra le altre opere del Galluzzi meritano di essere ricordate la sua unica raccolta di poesie: Carminum libri tres (Roma, 1611)". Bellissimo esemplare. Codice articolo LD/166872

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